Festa del libro medievale e antico: perché è diventata un appuntamento fisso
Ogni autunno, quando le colline intorno a Saluzzo si colorano di giallo e rosso e l’aria si fa più fresca, in città c’è un appuntamento che molti ormai segnano in agenda senza neanche pensarci: la Festa del libro medievale e antico. In pochi anni questa manifestazione è passata dall’essere una novità curiosa a diventare un momento fisso del calendario culturale, atteso da lettori, studiosi, appassionati di storia ma anche da famiglie e semplici curiosi.
Quello che rende speciale questa festa è la sua capacità di unire due mondi solo in apparenza lontani: il fascino del Medioevo e il desiderio molto contemporaneo di capire il presente attraverso i libri, le storie e la memoria del passato.
Un festival giovane con un’anima “antica”
Pur essendo una manifestazione relativamente recente, la Festa del libro medievale e antico dà subito l’impressione di qualcosa di “storico”, radicato. Questo succede per diversi motivi.
Il primo è la forte identità tematica: la Festa è interamente dedicata al Medioevo e al libro, non solo come oggetto fisico, ma come simbolo di conoscenza, memoria, trasmissione del sapere. Ogni edizione ruota attorno a un tema diverso – il viaggio, i colori, la spiritualità, le città, i mestieri – che fa da filo conduttore a incontri, presentazioni, mostre, laboratori e spettacoli. In questo modo, chi torna di anno in anno trova sempre qualcosa di nuovo da scoprire, senza che l’evento perda il suo stile riconoscibile.
Il secondo elemento è la cornice urbana. Saluzzo ha un centro storico che parla già da solo: vicoli, palazzi, antiche residenze nobiliari, chiese e scorci medievali che creano un’atmosfera perfetta per un festival dedicato a quell’epoca. Camminare tra gli stand, seguire un incontro in una sala storica o partecipare a una visita guidata diventa parte integrante dell’esperienza, quasi come entrare in un libro ambientato nel Medioevo.
Un programma che parla a più pubblici
La Festa del libro medievale e antico è diventata un appuntamento fisso anche perché non si rivolge solo agli addetti ai lavori. Certo, ci sono i medievisti, gli storici della letteratura, gli esperti di manoscritti e di libri antichi che trovano conferenze di alto livello, occasioni di confronto, presentazioni di studi e pubblicazioni. Ma accanto a loro ci sono:
- Lettori e lettrici comuni, che possono scoprire romanzi storici, saggi divulgativi, fumetti e libri illustrati ambientati nel Medioevo.
- Ragazzi e famiglie, per cui vengono organizzati laboratori di miniatura, scrittura con la penna d’oca, giochi tematici, cacce al tesoro e letture animate che trasformano il Medioevo in un’avventura da vivere.
- Appassionati di fantasy, rievocazione storica e cultura pop, che ritrovano nel Medioevo una fonte costante di ispirazione: dai cavalieri alle leggende, dalle città murate alle vie dei mercanti, fino ai collegamenti con serie TV, film e videogiochi.
Questa capacità di mescolare rigore e divertimento è uno dei segreti del successo della Festa: chi è curioso può avvicinarsi senza sentirsi “fuori posto”, e chi è competente trova contenuti di qualità.
I temi annuali: un motivo in più per tornare
Ogni edizione della Festa ha un tema centrale che orienta il programma: non è un semplice slogan, ma un vero e proprio punto di vista sul Medioevo.
Un anno si esplora il viaggio medievale: quello dei pellegrini che camminavano lungo i grandi itinerari europei, quello dei mercanti che attraversavano montagne e mari, ma anche il viaggio simbolico e interiore della ricerca spirituale. In un’altra edizione il focus può essere sui colori nel Medioevo, tra pigmenti rari, stoffe preziose, vetrate istoriate e codici miniati che dimostrano quanto quell’epoca fosse tutt’altro che grigia e buia.
Altre volte il tema ruota attorno alla spiritualità, alla città medievale, ai mestieri, alle figure femminili, all’immaginario cavalleresco. Cambiando tema, la Festa riesce a rinnovarsi ogni anno, offrendo al pubblico motivi concreti per tornare: chi è già stato sa che troverà lo stesso clima accogliente, ma contenuti diversi, nuove prospettive e nuovi ospiti.
Libri, editori e librerie: il cuore pulsante della Festa
Al centro della manifestazione ci sono naturalmente i libri. Durante la Festa il centro storico si popola di:
- Case editrici specializzate in storia medievale, saggistica, narrativa storica e divulgazione;
- Librerie antiquarie, che portano edizioni rare, libri antichi, stampe e volumi fuori catalogo;
- Librerie generaliste, che propongono novità, proposte per ragazzi e testi introduttivi per chi si avvicina al Medioevo per la prima volta.
Passeggiare tra gli stand significa spesso scoprire titoli che non si trovano con facilità sugli scaffali delle librerie di tutti i giorni. Per gli appassionati è l’occasione per arricchire la propria biblioteca; per i curiosi, un modo per lasciarsi ispirare e magari iniziare a leggere qualcosa di nuovo. Molti incontri con gli autori si tengono proprio a pochi metri dagli stand, creando un legame diretto tra libri, chi li scrive e chi li legge.
Un evento che fa bene alla città
La Festa del libro medievale e antico non è solo un appuntamento culturale: è anche un motore per il territorio. Nei giorni della manifestazione, Saluzzo accoglie visitatori provenienti da altre parti del Piemonte e da regioni vicine. Bar, ristoranti, strutture ricettive e negozi beneficiano di un flusso extra di persone che arriva in città non solo per seguire gli incontri, ma anche per visitare il centro storico, i musei, le mostre e gli altri eventi collegati.
In alcuni casi, la Festa si allarga al resto del territorio con iniziative nei comuni vicini, camminate lungo antiche vie, incontri in castelli o borghi storici. Questo contribuisce a valorizzare il Marchesato di Saluzzo come destinazione culturale, non solo come semplice sfondo geografico.
L’evento, inoltre, rafforza la collaborazione tra istituzioni, fondazioni, associazioni culturali, scuole e realtà locali: una rete che continua a lavorare anche oltre i giorni del festival, mantenendo vivo l’interesse per il Medioevo, la lettura e la ricerca storica.
Perché è diventata un appuntamento fisso
Se dovessimo riassumere i motivi per cui la Festa del libro medievale e antico è diventata un punto fermo del calendario, potremmo elencarne almeno cinque:
- Identità chiara e riconoscibile
Non è una fiera generica, ma un evento con un tema preciso, che nel tempo crea una vera “marca” riconosciuta da chi ama il Medioevo e i libri. - Qualità dei contenuti
Gli incontri uniscono rigore, competenza e capacità divulgativa, parlando tanto a chi studia quanto a chi si avvicina per curiosità. - Atmosfera unica
Il contesto del centro storico medievale rende l’esperienza immersiva: ci si sente davvero “dentro” un racconto storico. - Coinvolgimento di pubblici diversi
Bambini, ragazzi, adulti, scuole, appassionati e neofiti: ognuno trova un pezzo di festival fatto su misura, senza che il programma perda coerenza. - Legame con il territorio e apertura verso l’esterno
La Festa nasce dal territorio, ma dialoga con un pubblico più ampio e contribuisce a far conoscere Saluzzo come città di cultura.
Per tutti questi motivi, oggi la Festa del libro medievale e antico non è più solo un evento da “provare almeno una volta”, ma un appuntamento che molti attendono anno dopo anno, certi di ritrovare lo stesso spirito, ma con nuove storie da ascoltare e nuovi libri da scoprire.